lunedì 1 aprile 2013

Progetto Eleonora, anche Idee Rinnovabili pronto al VIA.

Durante il consiglio comunale del 28 marzo appare un fuori onda, un momento estraneo al dibattito in corso, l'appoggio di Salvatore Ledda alle dichiarazioni rese dal Sindaco Guido Tendas in merito al progetto Eleonora.
Non è una sorpresa, il fronte dei possibilisti nella politica oristanese è stato aperto dall'on. Mario Diana, di Sardegna è già domani, che ha sostenuto la coalizione guidata da Salvatore Ledda alle ultime comunali.

 
"A me ha fatto molto piacere stamattina leggere sul giornale che il sindaco di Oristano ha preso una posizione particolare sul tema della Saras, non abbiamo tutti i prosciutti negli occhi, vogliamo approfondire, vogliamo entrare nel merito di determinate questioni e cercare di capire cosa c'è sotto, altrimenti accettiamo le regole del VIA quando ci va bene, e quando non ci va bene non accettiamo le regole del VIA. Io di questo devo dare atto al Sindaco, che ha fatto veramente il Sindaco di un Comune capoluogo, cioè di un comune che non guarda semplicemente al confine. La stessa cosa non la posso dire di altri amministratori pubblici, che in questo momento seguono in qualche modo la scia che viene da Arborea, ma noi che abbiamo una responsabilità di comune capoluogo e che quindi dobbiamo avere in qualche modo l'attenzione sui temi più importanti del nostro territorio provinciale, e non a caso dico provinciale, dobbiamo avere un'attenzione si sulle regole ma anche sugli aspetti politici di opportunità per il futuro del nostro territorio, altrimenti rischiamo di auto limitarci, di farci del male."
 
Alla fine il consigliere Ledda richiama la necessità di una discussione in aula sul tema, un po' sulla scia delle dichiarazioni dello stesso sindaco Tendas.
Difficile non concordare su alcuni aspetti delle affermazioni fatte, tra tutti l'importanza che il Comune si occupi di tematiche che varcano i suoi confini, soprattutto su questioni così importanti, come lo è, evidentemente, il tentativo della Saras di estrarre gas a due passi da noi, intitolando il progetto alla nostra eroina Eleonora, che dubito avrebbe accettato tanto oltraggio.
Una grossa azienda come la Saras vorrebbe estrarre gas metano nel territorio comunale di Arborea, e questo in base ad un mandato ottenuto dall'assessorato all'industria regionale del 2009; ora si è passati all'ultima fase, la valutazione d'impatto ambientale, che prevederà anche una serie di confronti pubblici tra la Saras e le popolazioni interessate, il primo già fissato al 13 di Aprile.
Qui va evidenziato un fatto, ovvero che finora nessuno nel comune di Oristano si è informato sul tema. Lo stesso Tendas si è dichiarato all'oscuro e non appare molto di più dalle affermazioni del consigliere Ledda.
Appare molto tardiva questa presa di coscienza dell'amministrazione, costruita tra il rispetto della normativa sottostante al procedimento di VIA e l'opposizione ad un fronte contrario che lavora da più di un anno, che ha il suo apice nel comitato No al progetto Eleonora ma che ha visto schierarsi a sostegno partiti, personalità e associazioni, consigli comunali, ed in ultimo anche l'associazione civica di cui faccio parte, Aristanis Noa.
La 3A e Coldiretti si sono schierate sul fronte contrario, con la sola eccezione, finora, di confindustria. Si è discusso un po' di tutto, sia sotto il profilo ambientale che economico, e ora, alla fine di un processo che vede già due schieramenti compatti ed ordinati, anche il Consiglio comunale scopre che esiste un tema di cui si deve occupare, meglio tardi che mai si potrebbe obiettare. Aspettando il dibattito in consiglio comunale ed un rinnovato ruolo da leader, non a caso perso, che ogni tanto ci ricordiamo che dovremmo avere, non sarà male farsi vedere il 13 Aprile, anche senza inviti in carta bollata.
Eleonora, costantemente chiamata in causa per imbonire l'opinione pubblica sarda e oristanese in particolare, stavolta sarebbe a capo di un progetto di estrazione di gas di un industria privata che vedrebbe confluire nelle casse regionali il 55% ed in quelle dei comuni interessati il 15% di una royalties del 10% sul gas utile, di cui la parte rimanente, il 30%, andrebbe allo Stato.
Il progetto si basa su studi ipotetici, per quanto qualificati, tanto che il range su cui vertono i possibili incassi varia da 1 a 3 milioni di euro, non certo cifre da capogiro nel mare della nostra spesa pubblica, ma che pur sempre fanno gola al parassitismo regionale e al suo istinto di conservazione, di cui il caso FITQ* è l'emblema, sia per la portata che per il silenzio che lo circonda, con perdite di cassa ben superiori alle royalties promesse.
Su queste royalties andrebbe poi aperto un altro capitolo, l'uscita della Sardegna dall'obbiettivo uno, per merito della stessa Saras, che oltre a tanti altri danni provoca la perdita della quota residuale dello stato, i 3\10 della royalties, che spettano invece alle regioni che vi ricadono.
Se veramente questo gas esiste non sono del parere che ce ne possiamo privare in questo modo, che possiamo permetterci di regalarlo alla Saras e ad interessi che non siano i nostri, ben poco tutelati dall'ordinamento italiano. Se è lì non scapperà domani, anzi, acquisirà valore e lo utilizzeremo quando saremo in grado di farlo nel nostro esclusivo interesse, sempre che ci sia indispensabile e non si trovi il modo di sfruttare tante altre risorse di cui stiamo vedendo briciole, come il sole ed il vento.
Se non riusciamo ad appoggiare le legittime preoccupazioni delle popolazioni interessate come Comune capoluogo almeno dovremmo avere il buon gusto di evitare giudizi affrettati, non sarà la VIA a bloccare il progetto quasi certamente, come non bloccherebbe una centrale nucleare né nient'altro possa essere utile all'interesse nazionale italiano. Il progetto verrà bloccato da chi ha a cuore il futuro del territorio, chi ha occhi da statista e non solo da burocrate rispettoso delle regole. Attualmente non sembrano abbondare queste figure nello scenario politico oristanese ma esistono in abbondanza tra i comuni cittadini, nelle associazioni ed in alcuni partiti.


*Per l'FITQ si può partire da questo vecchio articolo, la riforma di cui si parla ha attraversato un iter particolare e di fatto non è mai partita, mentre l'unico tentativo in tal senso è stato di recente bocciato dalla corte costituzionale.

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