sabato 20 ottobre 2012

Da Atlantide ad Alcatraz


Demerzelev : http://www.facebook.com/franco.sardo
A qualche settimana dalle prime dichiarazioni dell'on. Mauro Pili sembra che il quadro della situazione si sia fatto più chiaro. Le carceri sarde ospitano circa 900 detenuti sardi, altri 200 circa sono sparsi per l'Italia, i posti a disposizione nelle carceri sarde a breve diventeranno 3.000.  L'evoluzione dell'ospitalità carceraria è dovuta ad una volontà politica partita dal governo Berlusconi e confermata da Monti: nessuna sopresa. Questo per dire che non esistono innocenti in politica; se si stabilisce che la Sardegna deve avere carceri con tre volte i posti letto necessari al suo fabbisogno è evidente che poi qualche turista debba pur arrivare.


Forse i parlamentari sardi, tutti, pensavano che l'Italia ci avrebbe dato qualche ladro di polli?
Che avrebbe investito a caso tanti soldi nell'Isola per tenere vuote le celle? Che l'avrebbe fatto per la sua proverbiale magnanimità verso lo specialissimo popolo sardo?
Purtroppo il senso ironico di alcune mie affermazioni si scontra con una realtà tristissima.
Sembra ormai certo che in Sardegna arriveranno quasi 400 41-bis divisi tra le carceri di Sassari, Cagliari e Nuoro. Tempio ed Oristano verranno investite dei carcerati che non sono più in regime di 41-bis o non sono stati abbastanza bravi da meritarlo.
Quindi buona parte dei 2.000 posti letto in esubero sono destinati al meglio che l'Italia abbia prodotto in termini di delinquenza organizzata. Una sorta di guerra non dichiarata alla nostra società, una realtà che già versa in uno stato di crisi socio-economica grazie all'aggravarsi della depressione economica ed ai vari tagli nella scuola, nelle pubbliche amministrazioni e a tanto altro.
Il provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria Gianfranco De Gesu sostiene che non esiste nessun pericolo d'infiltrazione mafiosa in Sardegna, che non capisce i timori della popolazione e che "se c'e' un posto dove detenuti mafiosi e camorristi non possono creare problemi e' proprio la Sardegna". Qui si è dimenticato un pezzo, ovvero che in questo modo tali detenuti non daranno più fastidio all'Italia, verranno affidati alle cure della colonia sarda di cui sostanzialmente non gliene frega nulla, pochi voti e divisi tra centrodestra e centrosinistra italianisti.
Di diverso avviso Pino Arlacchi, uno dei massimi esperti di sicurezza mondiale, come lo definisce G.M. Bellu in una bella intervista su Sardiniapost: "Sì, lo ripeto: dovete fare muro. E' una decisione dissennata. Che oltretutto colpisce un territorio come il vostro che dà già moltissimo alla sicurezza del Paese con le servitù militari. No, proprio non ve lo meritate". Per ora la politica italianista, PDL e PD, ha reagito con due interrogazioni e un po' di pagine nei giornali, siamo vicini alle elezioni, si sono svegliati poco poco. Tra gli indipendentisti si sono visti l'on. Claudia Zuncheddu, leader di Sardigna libera, e Sebastian Madau, consigliere provinciale di Oristano di Progres. Per ora reazioni blande o assenti.
La decantata indignazione così come viene esibita dai media sardi difatto non c'è stata al momento, o almeno niente di rilevante. I sardi sono talmente abituati a subire questo genere di soprusi che è difficile mobilitarli. Col nucleare ci siamo riusciti ma non bisogna sottovalutare l'effetto Fukushima. Il sindaco di Oristano Guido Tendas, esponente del PD, ha parlato di opportunità di sviluppo, e purtroppo c'è anche chi sostiene questa tesi, non lo si può negare. La Sardegna sta in piedi solo grazie all'aiuto dell'Italia, lo sostengono in tanti.... sto infatti pensando di mettermi la foto di Napolitano invece del crocifisso in conca'e lettu.
Un tempo costruivamo torri, ora costruiamo carceri, da Atlantide ad Alcatraz è un immagine che riflette questo declino del popolo sardo, in parte a causa delle ingerenze colonizzatrici d'oltremare e del sentimento di resa difficile da estirpare dalla nostra mentalità, in parte a causa delle laute prebende fornite alle nostre rappresentanze e a tante cariche dirigenziali, dotate di status economico-sociali difficilmente raggiungibili in una eventuale Repubblica Sarda.
Troppe sconfitte sono state registrate nel nostro più o meno recente passato, ci siamo quasi scordati delle opportunità di crescita civile che ci aveva offerto l'indipendenza del periodo giudicale, anche perchè non fa parte dei programmi scolastici, e non a caso.
Sinceramente non me la sento di chiedere grazia al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio Monti, ai suoi ministri ed ai suoi parlamentari.
Sono loro che decidono per noi ma siamo noi che glielo stiamo permettendo, quindi la colpa è solo nostra. Solo noi possiamo decidere di cambiare il nostro futuro, nessuno ci regalerà niente, ed anzi, finchè non diventiamo realmente un popolo, saremo solo un'isola dove effettuare esperimenti militari e sociali, dove scaricare immondizia di ogni genere, collocare le imprese più inquinanti nell'interesse dello stato centrale e dei suoi politici.
 

 
 
 
 
 
 
 

2 commenti:

  1. I sindaco di Oristano Guido Tendas non è un sognatore ma un vero esperto del problema disoccupazione dell'isola e dell'oristanese in particolare. Per lui riempire nuove carceri con soggetti di questo tipo vuol dire solo che lo stato italiano sara' costretto ad assumere altri agenti della polizia penitenziaria. Una vera manna dal cielo. Le locande e gli alberghi, le trattorie e i ristoranti avranno piu' lavoro grazie ai parenti dei mafiosi e....magari ci scappera' anche qualche regalino a coloro che saranno piu' attenti ai bisogni dei poveri reclusi. Tanto, dira' il capo della polizia penitenziaria; corruzione piu' o corruzione meno....tanto di guadagnato per i sardi.

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  2. Sig. Gianfranco, non ho capito se è d'accordo o meno con la presa di posizione del Sindaco Tendas. Dal punto di vista economico non va sottovalutato il peso dei detenuti sul sistema sanitario che viene pagato dai Sardi e non dallo Stato.

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