giovedì 27 settembre 2012

Flotta Sarda, la maggioranza approva.

Si è concluso ieri l'iter per l'approvazione del disegno di legge quadro sull'istituzione della Flotta Sarda.
Per l'ultima votazione erano presenti al voto una sessantina di consiglieri e 40 sono stati i favorevoli. Anche il gruppo "Sardegna è già domani" si è astenuto o ha votato contro. E' stato approvato con i soli voti favorevoli di una maggioranza sempre più risicata e in crisi.
La legge impegna l'istituzione attualmente "massima" della Sardegna per 15-20 milioni di euro oltre ad un notevole impegno gestionale.
Una prima considerazione: più di dieci consiglieri se ne sono rimasti a casa: i miei più vivi complimenti per lo spirito di servizio che attraversa in maniera bipartizan tale istituzione.
Comunque questa legge quadro passa, questo percorso ideale verso una compagnia di bandiera navale sarda ha perlomeno un inizio.
Da quanto l'area sardista e indipendentista desiderava un simile progetto di legge?

Nel merito è difficile fare tante valutazioni, non è un percorso semplice né ho le conoscenze necessarie per poterle fare; mi aggrappo, come tanti, alla speranza che chi sta facendo tutto questo si metta le mani sulla coscienza e si renda conto della portata storica che ha per il popolo sardo.
Se i nostri mari fossero gestiti da privati e regolati da attori pubblici in maniera trasparente forse non sarei stato favorevole ad una Flotta Sarda gestita dalla Regione. Ma così non è. L'Europa non fa nulla contro il monopolio della CIN foraggiato dallo stato italiano e quindi è difficile poter giocare secondo regole di mercato. I sardi, e qui torno sulle mie corde, da troppo tempo ormai credono che dove non arriviamo noi ci aiuta l'Italia. E quindi non c'è bisogno che i sardi si mettano a gestire navi, ci pensano gli italiani a darci la mobilità, non il mercato, ma, bensì, l'Italia.
Nel suo intervento Renato Soru usa queste parole: "Così come trovo francamente velleitario pensare di poter fare competizione, concorrenza, essere più efficienti, dare dei prezzi più bassi rispetto a una società che è gestita, io credo, se non meglio almeno con maggiore esperienza di come la potremmo gestire noi. Se non meglio almeno con maggiori conoscenze tecniche di quelle che potremmo mettere in campo noi, con una lunga tradizione, un lungo know how e soprattutto con 50 milioni di euro di aiuti dallo Stato."
A parte la questione degli aiuti di stato che è effettivamente un argomento reale, mi soffermo sul significato della prima parte del discorso di Soru, che si trova nei resoconti del consiglio regionale o sul sito di Sardegna Democratica. Sinceramente non pensavo che l'avrebbero pubblicato ma meglio così.
Il know how è semplicemente "conoscenza", niente di diverso. Se non vai per mare non lo conoscerai mai, se non partecipi ai bandi non saprai mai di cosa si tratta. Se non provi a camminare non riuscirai mai a correre.
Detto da un imprenditore che stimo fa male questa affermazione. Tiscali non è nata forse quando esisteva già Telecom? Aiuti di stato, know how e tutto giocavano a favore di Telecom eppure Tiscali è ancora viva, soffre ma è viva, e mi fa piacere.
L'esperienza pubblica decreterà quasi certamente dei passivi, delle clientele e tanto altro ma allo stesso tempo porterà know how e riguardo ai passivi bisogna sempre pensare all'alternativa, ovvero meno passeggeri e meno economie in Sardegna.
Quando i sardi avevano il know how!
Uno dei segni di decadenza storicamente provati per i sardi è la caduta delle flotte, basta pensare all'epoca nuragica ed a quella giudicale in cui i sardi non viaggiavano solo su mezzi altrui ma avevano proprie flotte. I primi a non credere nei sardi sono i politici sardi di tutti gli schieramenti, nati e cresciuti sotto l'influenza della retorica scolastica d'impronta romana, romanizzante e avvilente nei confronti di tutto ciò che la Sardegna è stata nella Storia e che ora non è più.

Un appunto lo faccio anche all'assessore Solinas, che sicuramente si è impegnato tanto in questa vicenda e per questo gliene do merito, ma per lui, come per altri sardisti, continua a darmi un notevole fastidio sentire l'aggettivo "nazionale" in riferimento all'Italia. L'Italia, per un sardista, partito che si dichiara indipendentista, è uno Stato ed è un livello nazionale solo per chi si sente di nazionalità italiana, non certo per chi è indipendentista e milita in partiti che hanno nello statuto l'idea di guidare la Sardegna all'indipendenza.
Prima della crisi italiana si parlava del fallimento dell'Irlanda, paese che con la Sardegna ha diversi punti in comune: è un isola, è sempre stata povera nella storia che più conosciamo, è stata sempre colonizzata, viveva di patate e pecore tanto che la crisi dell'800 la vide emigrare in massa.
E' vero, ora dopo diversi anni di grande crescita anche loro stanno soffrendo ma già ad oggi il loro spread vs bund è più basso di quello italiano e il loro pil pro-capite, che ancora all'inizio degli anni '80 era pari a quello Sardo, ora è superiore a quello Lombardo.
Tutti commettono errori, persone, stati, federazioni.
Chi non ci prova però è fallito in partenza e spero che oggi sia un giorno che perlomeno decreti un impegno, una voglia di provarci, di riscatto, almeno questa è la mia speranza. Sono sempre critico verso i politici ma ogni tanto ho bisogno anche di cogliere qualcosa di positivo.
Noi sardi non siamo né meglio né peggio di nessun altro popolo al mondo, è questo che ci dobbiamo mettere in testa. Siamo come gli altri portatori di cultura e di esperienze. Non possiamo continuare a farci trascinare da uno stato decadente e con noi in conflitto d'interessi qual è l'Italia. Dobbiamo riprenderci il nostro destino, fare i nostri errori e le nostre scelte, crescere culturalmente e come senso civico.



3 commenti:

  1. "Se i nostri mari fossero gestiti da privati e regolati da attori pubblici in maniera trasparente forse non sarei stato favorevole ad una Flotta Sarda gestita dalla Regione. Ma così non è. L'Europa non fa nulla contro il monopolio della CIN foraggiato dallo stato italiano e quindi è difficile poter giocare secondo regole di mercato."


    Corrado carissimo ciò che ti faccio volentieri notare è la non verità di ciò che affermi in relazione alla UE in merito al cartello marittimo made in italy...esistono numerosi interventi, denunce, inchieste e persino sanzioni comunitarie imperniate sulla violazione gia del vecchio art.81 ad es. Articolo relativo alla libera concorrenza nell'area di libero scambio euromediterraneo.
    Inoltre è molto importante valutare il fatto che chi ha puntualmente insabbiato frenato e prottetto il famoso trio Aponte, Onorato, Lauro sono proprio stato italiano con la propria giustizia lenta,corrotta,asfittica e le regioni a seguire con la loro collusa e puntuale partecipazione al banchetto delle clientele.

    Tutto questo (secondo una lettura politica meno poetica della tua)risulta essere un pessimo substrato sul quale indirizzare strategie d'impresa e potenziali investimenti o ancora formare competenze in campo mercantile e marittimo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Fulvio ci saranno pure dei procedimenti ma il senso del "non fa nulla" è dovuto al fatto che non hanno minimamente toccato l'attuale monopolio-oligopolio. Che poi sia principalmente lo stato italiano a difendere questa situazione è abbastanza chiaro anche a me. L'Italia in Europa ha un peso, la Sardegna no. L'authority italiana ha detto che l'aumento tariffario è stato del 90-110% ma a questo non è seguito nessun intervento di rilievo. Sull'inadeguatezza della classe politica sono già intervenuto ma come ho già detto l'altra possibilità era non fare nulla. Per leggere l'alternativa basta guardare gli interventi in aula. Poi è legittimo anche pensare che fosse più giusto così, ognuno ha le sue opinioni.

      Elimina
  2. Shhhh!! Non dire che i Nuragici e i Sardi dell'epoca Giudicale avevano una propria flotta, altrimenti qualche Sardo unionista-patriottardo ti taccerà di "leghismo sardo" e ti manderà a studiare la Storia della Sardegna di stampo italiano; cioè, quella dove c'è scritto che noi Sardi non siamo buoni a niente!! ;-DDDDDD

    A parte l'ironia, condivido in pieno l'articolo. Ed anche la foto che hai messo è azzeccatissima!
    Saludos :-)

    Marco Antonio

    RispondiElimina